IL MASSAGGIO TRIGGER POINTS | A cura di Stefania Foti, in collaborazione con Simona Viale (Istituto Al Centro della Bellezza di Rozzano, catena Dibi Milano) |
Un’attività fisica intensa senza la giusta preparazione. Errori posturali. Movimenti sbagliati che si ripetono nel tempo. Troppe ore davanti al computer o chine sull’asse da stiro, ma anche una vita eccessivamente sedentaria, in cui si trascorrono lunghi periodi nella stessa posizione senza dare la possibilità ai muscoli di allungarsi e distendersi. Tutti questi atteggiamenti possono provocare delle tensioni, debolezza dei muscoli e difficoltà nei movimenti degenerando in una vera e propria disfunzione muscolare che si manifesta, ad esempio, nella difficoltà a compiere atti semplici come stendere o alzare il braccio.
Un massaggio profondo dei tessuti, allora, può dare risultati ottimali alleviando i fastidi e migliorando la mobilità. Attraverso delle digitopressioni sui cosiddettitrigger points, i 'punti grilletto', dove si accumulano le tensioni, si proverà dapprima un fastidio ma dopo poche sedute si vedrà come le trazioni si allentano, i movimenti risultano più sciolti e il dolore scompare. Oltre che a sottoporsi ad un ciclo di massaggi, però, è importante anche modificare le proprie abitudini, correggere gli atteggiamenti posturali sbagliati ed evitare manovre ripetitive e continue nel tempo.
Che cosa è un punto trigger
Per l’agopuntura cinese, da cui deriva il massaggio Trigger Points, il corpo umano è costellato di nodi energicamente attivi, sorta di interruttori che gestiscono le funzionalità dell'intero organismo. Intervenendo su di essi, l’agopuntore modifica l’equilibrio del corpo in senso positivo e a scopo terapeutico. Nello stesso modo il massaggiatore stimola zone cutanee di punti energicamente attivi, che ovviamente possono cambiare da individuo a individuo. I 'punti grilletto', sono aree localizzate estremamente irritabili, collocati all’interno di una fascia tesa di tessuto muscolare. Se toccati, anche solo semplicemente schiacciandoli, possono quindi provocare fastidio o dolore. Essi possono dislocarsi su tutto il corpo, ma il massaggio Trigger Points coinvolge esclusivamente il rachide, cioè dalla testa alla zona sacroiliaca (fin quasi sul gluteo).
Un massaggio profondo dei tessuti, allora, può dare risultati ottimali alleviando i fastidi e migliorando la mobilità. Attraverso delle digitopressioni sui cosiddettitrigger points, i 'punti grilletto', dove si accumulano le tensioni, si proverà dapprima un fastidio ma dopo poche sedute si vedrà come le trazioni si allentano, i movimenti risultano più sciolti e il dolore scompare. Oltre che a sottoporsi ad un ciclo di massaggi, però, è importante anche modificare le proprie abitudini, correggere gli atteggiamenti posturali sbagliati ed evitare manovre ripetitive e continue nel tempo.
Che cosa è un punto trigger
Per l’agopuntura cinese, da cui deriva il massaggio Trigger Points, il corpo umano è costellato di nodi energicamente attivi, sorta di interruttori che gestiscono le funzionalità dell'intero organismo. Intervenendo su di essi, l’agopuntore modifica l’equilibrio del corpo in senso positivo e a scopo terapeutico. Nello stesso modo il massaggiatore stimola zone cutanee di punti energicamente attivi, che ovviamente possono cambiare da individuo a individuo. I 'punti grilletto', sono aree localizzate estremamente irritabili, collocati all’interno di una fascia tesa di tessuto muscolare. Se toccati, anche solo semplicemente schiacciandoli, possono quindi provocare fastidio o dolore. Essi possono dislocarsi su tutto il corpo, ma il massaggio Trigger Points coinvolge esclusivamente il rachide, cioè dalla testa alla zona sacroiliaca (fin quasi sul gluteo).
I punti trigger possono essere latenti, e in questo caso emergono solo toccandoli, in base al fastidio provocato. Oppure possono essere punti cosiddetti 'attivi' quando, si manifestano attraverso delle fitte o si prova una sensazione di dolore fisico. Può capitare, ad esempio, di respirare male, di sentire il fiato corto e affaticato, a cui si aggiunge una stilettata, una contrattura alle spalle. Questo è indice di un trigger point attivo sul muscolo del dentato posteriore superiore, definito “inspiratorio” proprio perché contraendosi eleva le coste. Altra zona che può essere significativamente dolorante è quella lombo-sacrale, facilmente irrigidita con punti trigger attivi se si sta molto in piedi o ci si piega di continuo.
LA SEDUTA: STEP BY STEP
Prima fase
Il massaggio Trigger Points, della durata di un’ora o poco più, prevede un’iniziale analisi della persona in una stanza dalle luci soffuse, con sottofondo musicale molto delicato, come quello utilizzato per la meditazione. Dopo essere stata fatta sdraiare prona sul lettino da massaggio e prima del trattamento vero e proprio, l’operatore si informa sulle abitudini quotidiane della persona, sulla sua attività lavorative, chiede se ci sono stati degli eventi traumatici nell’ultimo periodo, se la persona soffre di patologie importanti o se comunque ha qualche fastidio, cercando di comprendere quali possano essere i fattori scatenanti. In caso di disfunzioni rilevanti comescoliosi, ernie, discopatie o anche semplicemente infiammazioni del rachide, non ci sono i presupposti per il massaggio. Se invece si può procedere, si inizia con un massaggio molto delicato, consistente in una leggera palpazione del rachide, in manovre di rilassamento o di sfioramento di tipo diagnostico per rivelare l’eventuale presenza di punti trigger che si manifestano come nodulini, grappoli, masse rigide e non mobili, all’interno della zona muscolare.
Fase centrale
Dopo le manovre di rilassamento eseguite su tutta la schiena, si prosegue con movimenti pressori circolari con i polpastrelli su testa, collo, scapole, spalle, trapezio fino a giungere alla zona sacroiliaca, anche utilizzando un po’ di olio da massaggio. Poi solo su collo, scapole e braccia, muscoli del bicipite e tricipite, si eseguono movimenti di pompaggio continuo in cui la mano si muove un po’ a scatti con delle pressioni del palmo sulla pelle (come se la mano dell’operatore volesse risucchiare l’epidermide).
L’operatore si concentra quindi sui paravertebrali, i muscoli vicini alla colonna, con diverse posizioni delle mani e poi con le nocche delle dita a mano chiusa, esercitando delle piccole pressioni per distendere completamente la schiena.
Ripartendo nuovamente dalla testa si procede con delle digitopressioni più profonde. Con i pollici, si tengono premuti i punti trigger e poi si lasciano andare, eseguendo movimenti circolari e spellature (come se si stesse strofinando). Dalla zona scapolare si continua verso il trapezio e sui paravertebrali. In generale prima si insiste sulla parte alta e poi su quella bassa fino al grande gluteo. Questo lavoro, ottimo per sciogliere i cumuli di tensione, insiste ovviamente sui punti trigger presenti.
Fase finale
Pochi minuti di delicato sfioramento concludono il ciclo di manovre dopo il quale si lascia riposare la persona sul lettino da massaggio. Una bevanda calda aiuta ad esaltare il senso di benessere e relax.
Perché fa bene
Il massaggio Trigger Points è indicato per tutte le situazioni flogistiche dove si presentano tensioni, dolori articolari e in presenza di una minor ampiezza dei movimenti, dove ci sono rigidità, ipersensibilità e debolezza muscolare. Il massaggio aiuta a ritrovare la giusta funzionalità, ove il corpo risulta più flessibile con una conseguente sensazione di benessere generale. Il massaggio Trigger Points deve essere considerato come una “terapia aggiuntiva” che aiuta a rendere i muscoli più attivi facendo ritrovare la corretta postura ed eliminando i punti di tensione.
Per ottenere risultati significativi ci si dovrà sottoporre ad un ciclo di almeno10 sedute ma già dopo i primi massaggi si possono notare i primi benefici in termini di mobilità e agilità. Tuttavia, se non si cambiano le abitudini che hanno portato alla formazione dei punti grilletto, i benefici del massaggio saranno ben presto vanificati.
Vi è da dire, infine, che il massaggio trigger points è legato alla concezione olistica orientale e alla medicina ayurvedica per cui le tensioni accumulate sul fisico sono strettamente correlate allo stato d’animo, non solo agli errori posturali. Secondo la tradizione ayurvedica, ad esempio, se i punti di contrattura si trovano nella zona cervicale è perché si hanno problemi con l’autovalutazione del proprio sé. Ancora, le rigidità nella testa raffigurano preoccupazioni legate alla propria immagine e persona, all’autorealizzazione. Per quanto concerne la zona delle spalle e quella centrale si manifestano contrazioni quando si è di fronte ad un bivio, ovvero si debbono operare delle scelte non facili. La zona dorsale, invece, rispecchia la vita emozionale del bambino, e dunque ci possono essere punti trigger a causa di problematiche non risolte, come la paura del buio, del fuoco o a causa di rapporti conflittuali con i genitori. Infine la parte lombo sacrale è strettamente legata alla sfera sessuale, esprimendo rapporti di cattiva qualità con il partner.
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